Bio-economia, rivoluzione ambientale, lotta al cambiamento climatico: termini oggi comuni ma poco diffusi nel 2013, anno di inaugurazione di questo green building che a Cerasolo Ausa, fra Rimini e la Repubblica di San Marino, ha fatto da cornice a oltre 2000 eventi, tutti all’insegna della sostenibilità. Esempio di bio-architettura applicata a grandi edifici polifunzionali, realizzata in legno, vetro e bio-cemento, Ecoarea è full electric e nasce priva di allacciamento alla rete gas.
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Primo evento in presenza dopo il rallentamento delle attività per Covid e la manutenzione straordinaria che ha reso di nuovo calpestabile il suo tetto verde, quello targato Frankfurth Messe, lo scorso 21 marzo. Riaperti a regime anche gli uffici e ripreso il lavoro di promozione delle sale per meeting e convegni, assieme ai preparativi di due importanti eventi caratterizzati dalla nuova formula FORUM & EXPO.
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Nel 2013, con la sua inaugurazione, l’ideatore Romano Ugolini gettava oltre l’ostacolo la visione di una location polifunzionale inedita e spettacolare: esempio di green-building applicato a costruzioni multipiano e modello per future scelte di edil-design imperniate su sostenibilità energetica e attenzione per l‘impatto climatico. Oggi, a dieci anni da quella data (o meglio diciassette se si contano quelli trascorsi dal 2006 quando la società Ecoarea Srl e l’idea del green building iniziarono a farsi strada), il messaggio di Ecoarea better living appare amplificato da quanto di più preoccupante e urgente sta vivendo l’umanità: la crisi energetica e ambientale, le cui cause vedono al secondo posto proprio i consumi legati ad edifici commerciali o residenziali per elettricità e riscaldamento (fonte Climate Watch e WRI).
Fattori climalteranti che la location Ecoarea ha il merito di non avere contribuito a peggiorare, comprendendo molto prima ciò che sarebbe accaduto e assolvendo anzitempo la direttiva sul rendimento energetico (EPBD) più conosciuta come “case green”: appena approvata dal Parlamento Europeo per vietare progressivamente la costruzione di nuovi edifici a basse prestazioni energetiche.
Il traguardo di dieci anni per qualsiasi impresa può indicare una buona gestione dell'azienda da parte dei titolari, la capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato e di affrontare le sfide in modo efficace. Ciò si traduce in un buon segnale per gli stakeholder, i clienti e i dipendenti; ma i 10 anni di Ecoarea significano qualcosa in più! Qualcosa inscritto nel pay off di questa eco-location: better living! Due vocaboli che da sottotitolo sono diventate oggi un accorato appello al mondo della politica, alle istituzioni e a tutto il tessuto sociale: quello di impegnare più risorse e attenzioni verso ciò che davvero conta per la tutela del nostro habitat, poiché “vivere meglio” è possibile (come recita l'agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile, a cui Ecoarea si ispira), “solo consentendo alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri”.
Per questo Ecoarea in questi anni non ha svolto solamente il ruolo di incubatore bio-economico e contenitore low carbon di convegni, workshop, eventi aziendali, TEDx meeting, co-working, concerti, feste, performance, spettacoli di teatro, mostre di design, sfilate di moda, degustazioni enogastronomiche, shooting fotografici, laboratori e start-up (più di 2000 eventi in tutto); ma anche quello di modello architettonico e abitativo attorno al quale ripensare l’edificazione di spazi indoor e outdoor, privati e pubblici, in maniera meno impattante per l’ecosistema.
Non poteva che essere Ecoarea, allora, la sede scelta dell’Ordine Provinciale degli Architetti di Rimini per la propria attività di formazione continua rivolta agli iscritti; così come non poteva che essere Ecoarea, la location prediletta del Gruppo Qualità Legno (punto di riferimento nazionale per l’aggiornamento culturale ed operativo sull’impiego del legno e dei suoi derivati nel settore edile), che qui ha svolto due dei suoi più importanti convegni.
Una vocazione, quella di Ecoarea, a promuovere la bio-architettura che è sfociata nell’ideazione di Condominio Eco, la storica fiera dedicata alla filiera del “condominio”: edificio in cui abitano due italiani su tre e dunque sempre più sotto la lente di ingrandimento di chi progetta soluzioni di riqualificazione energetica per il “fossilizzato” patrimonio edilizio italiano. Questo appuntamento (fieristico e convegnistico), per diversi anni importante asset del salone internazionale della sostenibilità di Rimini
Fiera “Ecomondo”, tornerà in Ecoarea il prossimo autunno (venerdì 21 e sabato 22 ottobre) per la sua nona edizione. Sempre in autunno, appuntamento tutto nuovo con un altro evento formato FORUM & EXPO (appuntamenti tematici di aggiornamento e informazione a cui possono partecipare un numero limitato e selezionato di espositori). Si tratta della prima edizione di E-Attraction: evento dedicato alla filiera della mobilità sostenibile e più in generale alla “rivoluzione elettrica.
Tornando alla ricorrenza, tanti gli imprenditori, gli artisti e le personalità di spicco provenienti dai diversi settori della società che hanno in questo decennio varcato le porte di Ecoarea spendendo sempre parole lusinghiere e di meraviglia per questo edificio: attori di teatro come Roberto Mercadini, musicisti come Paolo Jannacci o Nada, chef stellati come Pietro Leemann, architetti come Franco Laner, ambasciatori della sostenibilità come Jacopo Fo, artisti impegnati nella sussidiarietà come Giobbe Covatta, imprenditrici di fama internazionale come Beth Misner (Business Network International), divulgatori scientifici come Valerio Rossi Albertini, politici sensibili alle tematiche sociali e ambientali come Letizia Moratti, Gianluca Galletti (Ministro Ambiente XVII legislatura) e Domenica Spinelli, Senatore della Repubblica, solo per citarne alcuni.
Un ruolo rilevante per il successo di Ecoarea lo hanno avuto le aziende che ne hanno sposato l’idea; sia esponendo i propri prodotti eco-innovativi sia scegliendola come teatro per i propri eventi. Ricordiamo (appartenenti a questa ultima categoria), i marchi National Geographic, Orogel, Fineco Bank, IKEA, Romagna Acque, Electrolux, Cooperativa Sociale San Patrignano, Knauf, Frankfurt Messe (in Ecoarea lo scorso 21 marzo) e molti altri. Per l’Outdoor, spazio verde adibito a prolungamento all’aperto delle attività (progettato dagli “architetti del paesaggio” Pampa Studio), va citato il contributo di ALL Plus, QUBA Stones, Irrigazioni Casali, iGuzzini, Venerom, Vivai Fabbri, Tutor Greenwood e Roofingreen.
Ecoarea in questi giorni di primavera sta marcando la ricorrenza con un importante intervento di manutenzione straordinaria che sta restituendo all’edificio, fra l’altro, la bellezza del suo originario roof garden: il giardino sommitale che dopo un accurato lavoro di manutenzione è di nuovo visitabile e calpestabile. Proprio lì ha fatto la sua comparsa un tappeto di margherite che si affacciano al cielo: segno di un rinnovamento di cui Ecoarea ha grande fame dopo anni complicati per tutta la meeting industry e le attività di lavoro basate su “strette di mano” e contatti reali fra persone.
L’augurio dell’ideatore e proprietario di Ecoarea Srl Romano Ugolini è che la struttura possa continuare ad essere scelta come teatro di eventi, convegni e altre attività per il suo valore differenziale di “eco location” tutt’ora all’avanguardia per i plus funzionali ispirati alla carbon neutrality.
“Oggi che zelo e impegno a favore dell’ambiente non sono più scelte bollate come esagerate ma comportamenti che ognuno capisce e incoraggia in quanto suffragati dall’evidenza scientifica -evidenzia Ugolini- ritengo che edifici come Ecoarea, dove ambientare eventi ispirati a uno sviluppo economico maggiormente equo e responsabile, siano destinati a diventare vessilli di un cambiamento non più rimandabile. Riconoscersi in questi vessilli, orgogliosamente green, sarà sempre più frequente nella vita come nel lavoro di ognuno. Ecoarea better living in Italia è forse la prima ad averlo compreso, nonostante alcuni errori che ogni innovazione porta con sé. Ma ora ci sentiamo esperti e sicuramente maggiormente ascoltati: è dunque il momento giusto per impegnarsi in soddisfazioni ancora più grandi”.
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